sabato 1 dicembre 2012

Croce e delizia

I nuovi Big Three, quelli a firma giallo viola, sono passati dall'essere la delizia del mercato 2012, all'essere la croce di coach Brown, licenziato a causa della mancanza di risultati. Ma a dirla tutta l'ex coach dei Cavaliers, centra relativamente con i problemi dei Lakers.

Tornando indietro nel tempo, precisamente ai colpi Nash-Howard, leggevo eccitazione, e anch'io provavo eccitazione nell'immaginare tanto talento in un solo team. Dwight Howard, il centro ex Orlando che si porta dietro la pesante ombra di Shaq, nonostante fosse diventato il punto cardine di ogni rumor, è un giocatore, e che giocatore dentro al pitturato. Tutti conosciamo Steve Nash, un giocatore dall'infinito talento, il quale nonostante l'età, continua a giocare come un ragazzino e a 38 anni, è reduce da una delle sue migliori stagioni, se non la migliore. Che dire di Kobe Bryant? Nessuna parola può rendere merito al Black Mamba. Dietro a questi tre signori, i Lakers possono comunque permettersi Gasol e World Peace, alfieri degli ultimi due titoli conquistati dalla franchigia Los Angelina. Dopo qualche mese quanto fatto in estate sembra solo una riunione di figurine, roba da all star game per intenderci, che per alcuni motivi, alcuni ovvi e alcuni meno ovvi, non sembrano amalgamarsi alla perfezione con i loro stili.

A contribuire ai problemi in campo ci pensa il presidente dei Lakers, Jerry Buss. Per l'amor di dio, ovviamente può fare quello che gli pare, ma trovo stupida la situazione che si è creata, illudendo addetti ai lavori, fan e forse anche qualche giocatore, ma è ancora più stupido trattare con una persona con cui probabilmente non si avranno idee in comune (il passato dei due parla chiaro), e probabilmente farlo per avere una rivalsa personale. La contrattazione con Jackson rimmarrà una roba mitologica credo, la verità non si saprà mai, ma il concetto rimane. Inutile trattare con una persona con cui hai avuto tanti diverbi.

Saltato il coach zen, è quindi Mike D'Antoni a prendere in mano i redini della nave che affonda. Apprezzato da Kobe e Steve, può dimostrare che può essere un allenatore da titolo, e raddrizzare un progetto (se esiste), mal partito, ma all'orizzonte per questi Lakers c'è un nuovo 2004. Saranno così forti da riscrivere un destino che sembra giorno dopo giorno scontrarsi contro le loro ambizioni?

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