lunedì 11 giugno 2012

Tempo di NBA Finals

Che quest'anno fosse un'annata strana, era risaputo, di conseguenza che questi Playoffs hanno rispettato quanto visto. Upset, sweep, difficoltà assurde, orgoglio, oltre alle doti fisiche, atletiche e alle giocate insane che non possono mancare.

Le favorite (o meglio, quelle che dovevano essere le favorite per me e il mio collega), sono uscite creando abbastanza clamore. Chicago vittima di un upset per mano dei 76ers, mentre gli Spurs dopo le ultime 20 partite vinte, perdono per mano di OKC la serie, aiutando anche i Thunder, soprattutto in gara 6.

Dietro Miami e OKC. Miami è altalenante, rispetto alla passata stagione non riesce a dare l'impressione di dominare. Colpa anche della scarsezza nel pitturato (non è un caso che Indiana avesse portato il suo gioco tutto sulle spalle di Hibbert). OKC raggiunge per la prima volta le finali, ma continuano a non piacermi. Hanno dei grandi talenti (Durant è sublime), ma hanno una squadra da troppe palle perse, e da troppe giocate avulse.

Sarà una serie in cui per la prima volta LBJ non avrà il favore del pronostico, e chissà se questa cosa non lo aiuterà. Di certo assisteremo a delle Finals stupende.

Cosa dire dei Celtics? I Celtics che dovevano salutarci subito, i Celtics spinti dall'orgoglio dei pensionati. Ecco. I Celtics mi son piaciuti. L'immortale Garnett, il favoloso Rondo, "The captain and the truth" Paul Pierce, "He got game" Ray Allen. Dispiace che alcuni di loro non rinnoveranno, però con questi playoff dignitosissimi, è la giusta fine per questo gruppo di campioni. I Celtics sono la piccola favola di questi Playoffs.

Molto più dei 76ers. Intendiamoci. Phila ha fatto una cosa straordinaria arrivando ad un passo dalle finali di conference. Ma questi Celtics, dati per morti da tutti, con un Rondo che doveva essere scambiato, con un Bass scartato da Orlando, credo abbiano la precedenza.

Altre note positive sono i Nuggets del Gallo, che hanno portato i Lakers a gara 7. L'esperienza dei Lakers ha portato a loro la serie, ma questi ragazzi possono fare bene negli anni.

Gli Indiana Pacers del mitico Larry Bird iniziano ad essere una realtà.

Chiudo parlando delle note stonate. Se in molti si aspettavano una stagione di transizione (annunciatissima anche dal team stesso) da parte di Dallas, beh... Nessuno s'aspettava un'uscita di scena così poco "dignitosa" degli ormai ex campioni.

Chicago è la più grande delusione. Difesa, difesa e ancora difesa. Ma se Rose non c'è, nessuno è in grado di fare i 20 punti. Serve l'uomo da 20 punti.

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