Nella lega americana che seguiamo e amiamo, vi sono principalmente delle differenze geografiche. 30 squadre divise in due conference regalano una post-season lunga. Quindi geograficamente le conference si dividono in stati dell'est e dell'ovest. Nella geografia NBA quest'ultimi rappresentano la maggior parte degli states, mentre le altre 15 squadre sono realmente sparse nella costa est.
Ok, fatta questa premessa da capitan ovvio, vado in uno dei veri punti. Andiamo sul basket giocato, e la prima cosa che risalta è l'estrema competizione ad ovest. Tante squadre possono entrare nella post-season, e chi ne rimane fuori può essere al limite della sorpresa, questo perchè ci sono molte squadre complete, composte da rotazioni profonde, in generale un team che non fa da supporto alla sola stessa.
Ad ovest si ha l'impressione che si giochi un basket più frenetico, da 120 punti, se mi concedete quest'espressione. Ad est invece, a parte le favorite si ha un toto sorpresa. Ad est probabilmente non sanno cosa sia la frenesia, si ha un occhio di riguardo alle giocate intelligenti. Quindi da una prima analisi notiamo come stile di gioco e composizione dei team siano diversi.
Passando all'extra parquet, parliamo della cultura pop di questi anni, molti atleti afro-americani seguono la moda, quindi qui non parliamo di differenze radicali. Però l'atteggiamento cambia. Anche guardando il Team USA si notano le superstar, e se l'immortale Bryant è sotto gli spotlight per evidenti motivi, LeBron e 'Melo colpiscono per le personalità. Possiamo parlare di casualità o ritornare alla composizione dei team, però ad est ci sono più atleti/superstar che dall'altra parte. La "sola" Los Angeles non può tenere il passo.
Insomma, in un mondo che sembra unito, vi sono differenze. Piccole differenze che rendono un'atleta, un gesto, un momento ancora più bello.
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